Report Concerti, inauguriamo la nuova sezione |
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12 Feb 2009, 12:14
Messaggio
#1
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n00b inside Gruppo: Moderatori Messaggi: 1968 Iscritto il: 18-May-06 Da: Ravenna Utente Nr.: 348 |
Ok, topic per chi è stato di recente a qualche concerto e ha piacere di condividere con noi la sua esperienza, magari raccontandoci l'evento dal suo punto di vista o con qualche foto. Gli ot verranno puniti con la sedia elettrica.
Ieri sera [perchè l'idea del topic mica mi è venuta random] sono stata al concerto dei Turisas gentilmente offertomi da mia sorella. Quando avrò un po' di tempo e ripescherò una scaletta magari scrivo due righe in proposito. -------------------- curiosity killed the cat |
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06 Jul 2009, 16:18
Messaggio
#2
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Smasher Principiante Gruppo: Membri Messaggi: 145 Iscritto il: 12-Feb-09 Da: Parma Utente Nr.: 1398 |
http://www.parmacultura.it/it-it/eventi/go...tival_2009.aspx
Gong Festival 2009 Stupendo. Era fine maggio quando gironzolando per lastfm decisi di esplorare la pagina degli eventi e per puro caso incappai nell'unica rassegna della mia città: un fantomatico Gong festival. Mosso da curiosità cliccai per approfondire l'argomento nonostante i nomi presenti fossero per lo più a me sconosciuti. Scoprii così che mi si prospettava un festival dedicato al prog ad ingresso gratuito per l'intera giornata del 5 luglio. Incredulità all'inizio. Poi stupore. Poi scetticismo. Cosa potevo aspettarmi da una manifestazione in una piccola città come Parma per di più ad ingresso gratuito ? Mi son dovuto dannatamente ricredere. Il festival ha sfoggiato 7 band a partire dalle 2:00 di pomeriggio fino a mezzanotte per 10 ore quasi non-stop di musica. Tutto ad altissimi livelli. Hanno aperto le danze gli "VIII strada": band che ricalca il caro vecchio spaghetti prog a là "Premiata Forneria Marconi", "Le Orme", "Banco del Mutuo Soccorso" e via dicendo. Sono quindi saliti sul palco gli "Accordo dei Contrari", progressive metal infarcito di virtuosismi free-jazz, vincitori del premio "miglior disco prog 2007" con il loro esordio "Kinesis". Io arrivo al parco alle 3:50, quando, purtroppo, le due band hanno già suonato. Giunto sul luogo mi trovo davanti un palco dalle modeste dimensioni, quel tanto che basta per ospitare una band e tutte le strumentazioni necessarie. Al suo fianco, sotto il provvidenziale riparo degli alberi, un corridoio formato bancarelle con migliaia di CD tra cui anche alcune perle. A fine serata avevo 4 CD in più e tanti € in meno]. Al mio arrivo mi ricongiungo con un amico e ci rattristiamo davanti alla pochezza del pubblico. Meno di 50 persona, sicuramente colpa del caldo e del sole cocente che non lasciava tregua, ma più probabilmente della grande disinformazione. Troppa poca pubblicità, io stesso, che abito in zona, non l'avrei mai saputo se non fossi andato a curiosare su lastfm. Ci appostiamo quindi nella fascia d'ombra larga 3 metri che sotto sta' al palco e ci godiamo il primo gruppo: No Sound La band è composta da quello che potremmo definire il nucleo classico del prog: chitarrista/cantante, bassista, tastierista e batterista. I ragazzi sembrano un po' timidi, ma non insicuri, offrono fin da subito uno spettacolo degno di questo nome con un rock al limite tra psichedelia e post rock. Brani sentiti e molto piacevoli, peccato per l'accento del cantante che con la stanchezza ne tradisce le origini italiane. Ma soprattutto, peccato per l'organizzazione tecnica. Una band come i no sound avrebbe reso molto di più se avesse suonato di sera e con un comparto luci/suono più curato. http://www.myspace.com/nosoundnet vi lascio il loro myspace Dopo un'ora di concerto il gruppo saluta calorosamente la magra folla e si ritira per lasciar spazio ai preparativi del gruppo a seguire. Io ed il mio amico decidiamo di fare un giro tra le bancarelle. Find a subito si nota una spiccata propensione al prog in genere ma non sono poche le sorprese, tra cui un'edizione perfetta di Ágætis byrjun a 10 €. Mia. Dopo 15 minuti l'organizzatore annuncia con un certo orgoglio una band che, afferma, di aver scoperto lui stesso mente ancora facevano da spalla ai Kansas: i Prisma. Un quartetto di svizzeri che fin da subito mostrano di non essere il solito prog. Giovani, belli e dannati. Il cantante si presenta sul palco coi capelli bagnati e uno sguardo sicuro e deciso. Attacca la chitarra, dissonante e ruvida. È Feeling Of Guiltiness la opening track. Il front man intona una dolce nenia con una voce tra il malinconico e l'ipnotico che inciampa e accelera in un cantato più aggressivo modificato da un sapiente uso di effetti e distorsioni. Si sente chiaramente l'influenza dei Tool rielaborata con maggiore aggressività e potenza. Il brano inciampa e il ritmo si fa più sincopato grazie ad un batterista che, durante l'intera ora e mezza in cui suoneranno, porterà avanti con grande energia e tecnica tempistiche dispari ed estremamente trascinanti. Viscerali. Il chitarriste e il bassista invece dimostrano grande umiltà e professionalità lasciando il giusto spazio al front man, dando tuttavia prova di grande bravura tra ritmi composti e assoli graffianti. Michael Luginbuehl, la vera star, trascorre un'intera ora cantando, ballando, gridando, vivendo la musica portando un pubblico sempre modesto ad esplodere al termine di quella che forse è stata la miglior band live della giornata. Soddisfazione piena. http://www.myspace.com/prismaband Sono ormai le 7 e ne approfitto per fare un salto a casa e prendere un po' di soldi nel caso qualche altro CD degno di nota fosse saltato fuori. Al ritorno vedo il cantante dei Prisma raccogliere i CD e le t-shirt invendute per tornare in patria. Con uno scatto lo raggiungo e lo fermo chiedendogli, in inglese, un CD. Lui si gira e con un enorme sorriso mi porge un album dall'art work accattivante e mi ringrazia allegro salutandomi con uno "ciao" intriso di accento tedesco. Sale quindi la quinda Band: gli inglesi Pineapple Thief. Devo dire che non ho seguito particolarmente questo concerto ma verso la fine sono stato attratto dalle atmosfere che viaggiano dal il dilatato e psichedelico al duro e "progressivo". Nonostante un inizio non degno della band hanno poi saputo dimostrare di essere un gruppo con un'identità propria, con una buona dose di virtuosismo correttamente assoggettato all'emozione e all'atmosfera. http://profile.myspace.com/index.cfm?fusea...iendid=38357870 Segue quindi una pausa lunga al termine della quale salgono sul palco gli Anekdoten, star della serata. Durante questo show, che sarà anche il più lungo, giungono alcuni altri miei amici che concordano con me riguardo la band: noiosa. Sì, sono bravi; sì, sono famosi. Ma è tutto lì. Il gruppo non riesce a decollare e a farsi sentire degno di nota nonostante a fine serata sia quello che riscuoterà più consensi grazie ad una fama ormai consolidata nel tempo. Peccato. http://www.myspace.com/anekdoten Altra pausa, altro CD, questa volta è il turno di "Milestones" del buon vecchio Miles Davis a soli 7 €. Affarone. Sono ormai le 11 e giunge l'ultima band. Tocca agli italianissimo GOAD, gruppo che avrebbe dovuto suonare per terzo, ma che per qualche motivo è stato posticipato come fanalino di coda. Ormai il grosso del pubblico se n'è andato e noi, scettici e annoiati dal concerto precedente, ci prepariamo ad andarcene alla prima avvisaglia di noia. Ma ecco che qualcosa ci colpisce: sul palco salgono 5 uomini di mezza età di cui uno col violino. E già qui la cosa si fa intrigante. Attacca il brano ed ecco che all'improvviso siamo catapultati negli anni '70. Mentre chitarra e basso rievocano le atmosfere di un prog settantiano di fattura british, il violino disegna eleganti melodie nell'aria. Ma ecco che all'improvviso una voce rompe il maelstrom musicale intonato dagli altri strumenti. È il tastierista che nonostante i suoi 60 o più anni conta con la potenza di un ventenne facendo sfoggio di un'intonazione e un graffio tipico del soul americano anni '60. Spettacolare. Le canzoni passano una dopo l'altra lasciandoci attoniti allo scoprire che il violinista è anche chitarrista, il cantante/tastierista è anche bassista e il bassista è anche chitarrista, violinista e flautista. Delirio. Al termine del concerto siamo ormai in poco meno di 30 ma nonostante ciò io ed i miei amici gridiamo a squarciagola sotto il palco richiedendo il bis che arriva sotto forma di una jam session come non ne sentivo da anni, tra organi degni di john lord, chitarre gilmouriane e virtuosismi di sorta, il pubblico ( ovvero noi ) esplode in un boato di approvazione. Galvanizzati ci dirigiamo quindi verso di loro e chiediamo timidamente qualche loro CD essendo le bancarelle vuote. Il cantante, che si rivela essere un toscanaccio doc con un accento pesantissimo, ci indirizza verso "la banHarella là in fondo". Zampettiamo verso il luogo designato e costringiamo il venditore a tirare fuori dalla macchina i CD per comprarne praticamente uno a testa. Quindi, come un gruppo di nerd in libera uscita di cui io ero il caso umano più eclatante, torniamo sotto il palco e, sfruttando gli occhioni dolci di una mia amica, imploriamo gli autografi dei membri che gentilissimi perdono mezzora chiacchierando e firmando. Tutto rigorosamente in toscano stretto. Vi lascio col myspace dell'ultimo gruppo http://www.myspace.com/goad2007 E scusate il Wall of text ma questa giornata meritava una descrizione degna. Awesome |
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