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L'illusionista (2010)
Dax
messagio 30 Apr 2011, 23:42
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Siccome recentemente ho parlato di nuovo in giro di questo film, e che l'ho rivisto e riapprezzato recentemente a Milano, apro questo post.
Il film è un film comico, e la sceneggiatura originale è di Jacques Tati (Giorno di Festa è uno dei miei film comici preferiti in assoluto biggrin2.gif ) morto negli anni '80. La figlia ha concesso a Sylvain Chomet (regista di questo film) i diritti per farlo. Chomet è però un regista d'animazione (Appuntamento a Belleville è un ottimo film). L'illusionista è stato candidato all'Oscar come miglior film d'animazione, arrivando poi agli ultimi 3 nomination (ha vinto Toy Story 3 infine).
Chiaramente, nonostante si tratti di un film comico, come fin dai tempi di Chaplin si sa, questo non significa che non ci sia qualcosa da dire. E credo che L'illusionista lo faccia magnificamente nelle sue atmosfere comico e malinconiche allo stesso tempo. Io lo consiglio, poi boh smile.gif
Il Trailer
Un brano della OST (rende meglio a buon volume)


Il mio parere (parlo di varie scene del film) :


Al di là del personale apprezzamento per lo stile (salvo qualche dubbio su alcuni usi inutili del 3D) ho trovato il film molto efficace nel mantenere una certa vena "poetica". Ripercorrendo le tappe del film:
- Il nostro protagonista ha sempre più difficoltà a esibirsi. Il rock and roll avanza e gli idoli anche. C'è ancora spazio per la magia, di questi tempi?
- Poi c'è il viaggio in Scozia. Lì il protagonista si sposta in un clima più provinciale, più tradizionalistico e in un certo senso conservatore. E infatti lo spettacolo "funziona". Da qui parte poi un duplice rapporto con la ragazzina: da un lato, lei gli consente di poter continuare a fare "magie" (scena del biglietto), dall'altro, lei vede in lui una fascinazione (di nuovo, la scena del biglietto è esemplare. Non ho il biglietto, beh, fai una magia e fallo apparire!). D'altra parte, lei si chiama Alice, no?
- Questa costante prosegue per tutto il resto del film. Inizia a desiderare di apparire diversa (il vestito, le scarpe, etc). Il vecchio sta al gioco. Ma lei non sa che in realtà lui si sta facendo in quattro, altro che magia. Appaiono altri personaggi. Ci sono i trapezisti: alla fine del film, loro riusciranno a riciclare il loro talento per una società di pubblicità. Ma non a tutti va così bene, vedi il clown e soprattutto il ventriloquo. Chi non riesce a stare al passo coi tempi, è trascinato dalla corrente della vita. La ragazza cresce, basta con la magia e queste sciocchezze, è ora di trovarsi un uomo.

Il film simboleggia il passaggio di consegne di un'era, quella del teatro, della magia, dell'esibizione dal vivo (la scena in cui lei si ferma a guardare le tv) che si conclude insieme alle luci che si spengono alla fine del film.
Poi vabbè, si potrebbero dire altre cose, nel senso che al di là del clima "nostalgico" il personaggio protagonista è effettivamente uno dei pochi personaggi veramente altruisti e c'è questa contrapposizione forte.
Il finale (la scritta) poi è magnifica. MAGNIFICA! Lì mi sono commosso, damn :/ per fortuna in sala era buio...
Nota: ovviamente va ricordato che si tratta di una sceneggiatura scritta negli anni 60 o giù di lì. E il film in bianco e nero che compare è chiaramente un film di Tati.


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L'uomo ragionevole si adatta al mondo. L'uomo irragionevole pretende che il mondo si adatti a lui. Perciò il progresso è opera di uomini irragionevoli.
George Bernard Shaw
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